sabato 4 giugno 2011

La Contessa di Castiglione, la vulva d'oro.

Ci sono creature destinate a diventare un mito e questo avviene al di là del loro fascino, della loro bellezza, della loro personalità. 


La Contessa di Castiglione è sicuramente uno di questi personaggi, fu certamente la più intrigante e chiacchierata, la personificazione della vanità femminile. Una “statua di carne”, così l’aveva definita con una punta d’invidia la principessa di Metternich. Audace, altera e superba, di sé diceva: “è il mio carattere fiero, franco e libero che mi fa essere talvolta cruda e dura”.Divenne Contessa verso i sedici anni, sposando senza amarlo il ricco e molto innamorato conte di Castiglione. Virginia era ricca e di ottima famiglia e il matrimonio le aprì le porte della corte sabauda. Dopo il matrimonio, Virginia si trasferì da La Spezia (la città in cui viveva) a Torino e fece il suo travolgente debutto alla corte di Vittorio Emanuele di Savoia, che ne rimase ipnotizzato.
E nemmeno lo stesso Cavour ne rimase indifferente ma, oltre alla bellezza, egli vide in lei una singolare vocazione all'intrigo.

Fu così che decise di ricorrere a lei per sedurre Napoleone III e avvicinarlo alla causa risorgimentale. Il Conte di Cavour sapeva benissimo, infatti, che senza l’aiuto della Francia, nessuna indipendenza dall'Austria sarebbe stata possibile. Né si sarebbe potuto eliminare lo Stato Pontificio che ancora occupava tutto il centro Italia.
Così si trasferì a Parigi col marito e il suo successo a corte fu immediato e spettacolare. La sua prima apparizione a Palazzo la vide seminuda come una dea dell’antichità. Le dame, eccitatissime, dimenticarono l’etichetta e salirono su poltrone e divani per meglio poterla osservare. Gli uomini erano tutti letteralmente ipnotizzati. E naturalmente, Napoleone III non resistette al suo fascino. Dopo mezz'ora d’amore nella camera azzurra del castello di Compiègne, la missione di Virginia era compiuta.
La Contessa di Castiglione fu impiegata come spia di Stato anche durante la Seconda guerra d’Indipendenza.
Virginia era bellissima e intelligente: alta, bionda, occhi verdi profondi e vellutati. Col tempo si sarebbe conquistata la fama di donna più bella d’Italia e d’Europa e sarebbe riuscita a far risaltare il suo fascino con abiti audaci, strani, a volte spettacolari, che non indossava mai più di una volta. Adorava i colori lilla, indaco, malva e violetto.Per tutta la vita fu una grafomane posseduta dalla voglia di passare alla storia. Ci ha lasciato il Journal intime, un diario in cui annotò di tutto, in particolare i suoi incontri amorosi scritto in maniera decisamente astuta, denota la sua spiccata capacità nel saper raggirare gli uomini. E' in francese, e fa frequente ricorso ad un codice usato per descrivere le performance con i suoi amanti o le situazioni ambigue , ad esempio, ne aveva inventato uno per camuffare i dettagli più intimi: “e” stava per embrassements, baci e carezze; “b” per baci; “bx” per baci e carezze più intimi; “f” per rapporto completo.Ne utilizzava uno anche per catalogare i suoi amanti: “FF” stava per fifty-fifty, ovvero 50% amore e 50% affari; “PR” significava pour revanche, per vendetta.

La Contessa di Castiglione rivoluzionò anche la moda intima femminile facendo notare, forse per prima, quale effetto avesse sugli uomini la raffinata fantasia delle sottovesti. Per questo adottò leggeri indumenti intimi di raso o seta neri al posto delle precedenti, pesanti imbottiture e dei mutandoni legati alle caviglie.
Introdusse anche il vezzo delle lenzuola di seta colorate, che lei amava nere, verdi o violette.
E rinverdì la moda delle giarrettiere, già scomparse da tempo: l’uso di ridotte culottes al posto delle lunghe braghe, imponeva anche la scelta di calze di seta da fermare con vezzosi nastri che via via si arricchirono di pizzi, piume, pietre preziose e scritte allusive.
Dopo aver brillato e scintillato tra gioielli preziosi e toilette da favola, tra balli ed amanti, dopo aver conosciuto i fasti, i piaceri e i trionfi della mondanità, finì i suoi giorni come una romantica eroina: ignorata, in solitudine, disperata,quasi folle, piena di rancori ed inconsolabile per il fascino perduto.Vedendo sfiorire quella bellezza con cui identificava sé stessa, velò gli specchi e si chiuse in un voluto eremitaggio, rifiutò l’amore e il matrimonio ancora propostole da uomini ricchi e famosi. Dopo che il marito finì sotto ad una carrozza, non le restarono che i ricordi. Il 28 Novembre 1899, all'alba del nuovo secolo, morì nella sua casa, senza clamore.
Chiese di essere sepolta alla Spezia, senza funzione religiosa e senza fiori, senza informare i giornali e le autorità, con la camicia da notte leggera e preziosa, quella che stava tutta nel pugno di una mano, che aveva indossato la notte trascorsa con Napoleone III a Compiègne, con al collo una collana di perle e ai polsi due braccialetti che tanto aveva cari, sotto il capo il cuscino di velluto ricamato dal figlio Giorgio quand'era bambino, e di avere ai suoi piedi, nella bara i due cagnolini imbalsamati.Non le fu dato nulla, né dalla Francia né dall'Italia: ebbe una regolare funzione religiosa, ai suoi funerali parteciparono camerieri, un duca e un agente di cambio, fu privata della compagnia dei suoi cani, persino del cuscino del figlio, morto da tempo, che in vita non aveva amato né seguito, e non indossò né la famosa camicia della notte di Compiègne né i suoi gioielli, prontamente sottratti dagli eredi.


Subito dopo la sua morte polizia, autorità e servizi segreti bruciarono tutte le lettere e i documenti a lei inviati dalle massime personalità del tempo con le quali era entrata in contatto, re, politici, papi e banchieri.La contessa di Castiglione non ebbe la tomba in Italia ma nel cimitero di Père Lachaise, dove ancora oggi riposa.
In Italia non esiste alcuna piazza, alcuna via e nessun suo riconoscimento. A Parigi invece, è considerata ancora oggi un esempio di classe, eleganza, costume e un grande archetipo riconoscibile per capacità ammaliatrice femminile.


Io sono io, e me ne vanto; non voglio niente dalle altre e per le altre. Io valgo molto più di loro. Così qualcuno mi detesta; ma ciò non m'importa. Non ci tengo a piacere a tutti

Fonti:
http://www.corriere.it/unita-italia-150/donne/10_ottobre_09/donne-contessa-di-castiglione_a0950a40-d39d-11df-989d-00144f02aabc.shtml
http://historicalromance.splinder.com/post/17212020/la-contessa-di-castiglionela-vulva-doro-del-risorgimento
http://www.letteraturaalfemminile.it/la_contessa_di_castiglione.htm

2 commenti:

  1. Avevo già letto altrove di questo personaggio, ma direi che la tua sintesi è perfetta... ^_^

    Anche se con ritardo, ho mantenuto la parola data e ho ricambiato la cortesia del link... ci ho messo un po' e me ne scuso, ma FB ha sospeso il mio account... -__-

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  2. Ti ringrazio!!!!(sia per il complimento e sia per la cortesia del link)...io sono abituata alle sospensioni di facebokk..:(

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